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Marra: ..A quei PM mucchi di sterco inoffendibili.. ovvero, legge Pinto e infanticidi massonici ‘necessari’ dei poteri giudiziari, sanpietrini e politici..

 

(Lettera di accompagnamento al volume cartaceo Fratello Clima chetati...inviato per posta a 1.000 giudici, PM, avvocati, cancellieri e funzionari)

 

 

La prima, Gentile Dottoressa o Dottore, delle piccole ma salvifiche cose che Le chiedo in nome dell’Umanità, è enunziare pubblicamente e senza mezzi termini che non sono magistrati ma mucchi di sterco inoffendibili fumanti del desiderio dei premi dell’occultare i crimini del regime quei PM – di alcuni dei quali, fatte le opportune verifiche, perché non voglio dire inesattezze, pubblicherò e Le invierò l’elenco commentato – i quali, magari avviando addirittura risibili ma scellerate indagini intimidatorie contro i denunzianti, omettono adeguate indagini di fronte a denunzie gravi e fondate già a prima vista violando l’obbligo dell’azione penale.

 

 

Del resto, se avremo mai dei posteri, le cose di cui studiandoci più si stupiranno sono: l’armoniosa ambientazione nel sistema della massoneria pedofilo/satanica giudiziaria, sanpietrina e politica; la divergenza nella magistratura tra il massimo del potere ed il minimo dell’onore; e la coincidenza nell’avvocatura tra il massimo numerico ed il massimo della pochezza.

 

 

Ma, quanto ai nostri beniamini pedofilo/satanici (alcuni osannati), detto che molti si celano nel contesto istituzionale nel quale operiamo e tra i destinatari di questa mia nota, non voglio sostenere che ogni magistrato, per garantire che non svelerà mai chissà che, debba compromettersi uccidendo bambini senza nome e senza tutele.

 

 

Voglio invece dire una cosa molto più grave, ovvero che tutti loro – compresi i moltissimi illecitamente massoni ‘normali’ – devono ‘rimuovere’ quelli pedofilo/satanici sennò non potrebbero sentirsi ‘onesti’ pur sapendo che essi esistono e ‘lavorano’ nei sancta sanctorum del crimine ‘fuori giurisdizione’; perché molti non fanno altro che affrontare le mafie, ma non uno ha mai affrontato il bilderberg o il signoraggio, cioè le radici del male.

 

 

Perché i sacrifici di minori e gli altri illeciti massonici ‘normali’ sono il mezzo, ma il fine della cupola bancaria mondiale è far macchiare i vertici laici e religiosi di colpe inconfessabili per garantirsi il loro ferreo silenzio nei crimini dell’economia.

 

 

Libro  denso di cose che turbano, ma sono nulla di fronte a ciò che emergerà nei prossimi mesi man mano che, a causa del disastro climatico e della crisi che ne deriverà, si romperanno gli equilibri tra questi depravati; i nomi di alcuni dei quali la sconcerteranno.

 

 

Che c’entra la legge Pinto con la pedofilia massonico satanica? È cruciale, perché la legge Pinto e l’uso che proprio io ne ho fatto in Italia e a Strasburgo avrebbero velocizzato e migliorato la giustizia, che per la cupola è indispensabile sia lenta e prona, perché non resisterebbe un mese ad una buona giustizia.

 

 

Cupola che Le chiedo di aiutarmi ad infrangere facendomi l’onore di leggere il libro e, se lo condivide, concorrendo, oltre che alla prima, anche alle seguenti altre piccole ma salvifiche cose:

 

  • uno, far sì che il Presidente della Corte d’Appello di Roma, Dr Luciano Panzani, sappia che, secondo Lei, il mancato pagamento, dal 2007, dei decreti Pinto, e l’impenetrabilità di uffici come quello delle Dr.sse Anna Alviti, Ersilia Calvanese ed altri, non è una disfunzione, ma uno schifo coerente alle logiche della cupola;
  • due, fare altresì in modo che Panzani per Roma, ed il Presidente Wladimiro De Nunzio, per Perugia (altrove non conosco le situazioni), siano informati che considera parimenti uno schifo graditissimo alla cupola la mancata fissazione dei ricorsi Pinto dal 2011/2012 e la loro eventuale fissazione a chissà quando;
  • tre, rendere noto alla magistratura che è disgustato dal fatto che solo la sua copertura ha reso possibile l’incostituzionale ed inqualificabile abrogazione di fatto della legge Pinto;
  • quattro, informare i giudici tutti, compresi quelli dei TAR, di non avere dubbi che la vergognosa strategia di compensare o minimizzare le spese negli accoglimenti ed infliggerle in misure punitive nei rigetti è attuativa del desiderio della cupola di ridurre il contenzioso diversamente che con la soddisfazione dei diritti;
  • cinque, cosa che sembra personale ma non lo è affatto, far sapere fino a Strasburgo che a Suo avviso gli autori della proscriptio acqua et igni contro mio figlio Attilio e me non sono degni del titolo di giudici, e coloro che in Italia non ci hanno difesi non sono degni del titolo di avvocati o professori di diritto; mentre non farei caso al silenzio dei magistrati italiani visto che, bontà loro, mi perseguitano da trent’anni (unitamente al fisco, che finge di ignorare le mie tesi sull’illiceità delle tasse), come se, invece di essere lo scopritore del modo di formazione del pensiero, fossi, parimenti a molti di loro, un malfattore comune.

Piccole cose con le quali, se le farà, affretterà il cambiamento che comunque giungerà ora come un tuono trasformandoci in una società civile; non però, lo ripeto, a causa dall’economia, ma dei colpi del clima, ormai continui e sempre più gravi.

 

Civilizzazione a cui influirà anche il fatto che il cane dei tributi, mangiatasi la coda e il quarto posteriore, cioè l’imprenditoria e i professionisti, può ora solo mangiarsi quello anteriore: i dipendenti pubblici e privati. Finché, non avendo altro da masticare, languiranno anche le mascelle: magistratura e polizie, e la testa: le banche. Per cui si romperà il pernicioso accordo/complotto tra magistratura/apparato & cupola massonico/partitico/bancaria.

 

 

Salvare l’economia e il pianeta è in sostanza facile, ma solo se prima finisce l’era dello strategismo che, degenerato a causa del consumismo, ha trasformato maggioranza e poteri in una massa cinica, insulsa e psicotica.

 

 

Una trasformazione della massa in Umanità a pieno titolo, ovvero in un’entità intelligente e solidale capace di risolvere qualunque problema, che può iniziare solo dall’Italia, culla da sempre delle culture, ed alla quale, rimanendo a Sua disposizione per ogni iniziativa politica o giuridica, mi auguro voglia contribuire.

 

 

Alfonso Luigi Marra

 

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